PREMIER LEAGUE. “Non mi aspettavo questo inizio da subito così positivo. Il Tottenham è primo e spetta a noi giocatori mantenere vivo l’entusiasmo, incanalandolo nel migliore dei modi perché sappiamo che la strada è lunghissima. Il mio buon inglese con cui mi sono presentato? Merito della ‘spinta’ di mia madre, da sempre“.
CULTURA DEL LAVORO. “Cerco di far parlare per me il campo, puntando ad arrivare al giorno della gara al meglio delle mie possibilità. Il trasferimento in Inghilterra è stato semplice accettarlo: il Tottenham si è presentato e ho creduto immediatamente in questo grande club e nel progetto. La prima spinta per la scelta del mio ruolo è stato osservare Handanovic nell’Udinese: da ragazzino ero abbonato al Friuli e arrivavo sempre prima per non perdermi il suo riscaldamento nei dettagli“.
MITO. “A Buffon mi sono sempre ispirato. La sua presenza come capo delegazione in Nazionale è emozionante, ricevere dei consigli da lui è meraviglioso per un portiere. Il mio sogno professionale? La qualificazione all’Europeo come prima cosa, tutto ciò che verrà di conseguenza sarà una fortuna. Così come poter cantare l’inno di Mameli. Ho un grande rapporto con Donnarumma, basato su amicizia, rispetto e condivisione. Una persona che per me è molto importante“.