L’ex portiere azzurro Daniele Balli, in esclusiva per CalcioEmpoli, rievoca la sua esperienza con il club toscano
Com’è avvenuto l’arrivo all’Empoli?
“Sono arrivato dopo aver iniziato a 9 anni nel Galluzzo. Quando ne avevo 12-13 iniziai la trafila all’interno del settore giovanile dell’Empoli, insieme ad altri compagni che portarono in azzurro dalla mia prima società“.
Si può dire che abbia vestito la maglia dell’Empoli in tre momenti separati: inizio, nel pieno della carriera e infine da giocatore maturo. Come descriverebbe queste fasi?
“Tre fasi molto importanti, che mi hanno insegnato tanto e fatto gioire. Sono diventato uomo e cosciente del ruolo di portiere. Chiaro: con errori. Ma indossando i colori empolesi ho vissuto dei momenti molto belli, a livello personale e di squadra“.
Quale allenatore (o più di uno) del periodo azzurro ha rivestito il maggior peso, tecnicamente e umanamente?
“Luciano Spalletti, senza alcun dubbio. Anche in seguito c’è stato tra noi un rapporto molto bello, pure nella vita privata. È sempre stato molto presente, nonostante le strade differenti intraprese da ciascuno: e questo per me riveste un valore fondamentale che tengo stretto“.
Il compagno di squadra più talentuoso negli anni di Empoli e l’attaccante più temibile che l’ha messa maggiormente in difficoltà.
“Francesco “Ciccio” Tavano, devastante. Tecnica impressionante, in grado di rendere semplici qualsiasi giocata. Si è levato le sue soddisfazioni anche lontano da Empoli, uno spettacolo da vedere. Per quanto riguarda i giocatori che ho affrontato, dico Zlatan Ibrahimovic: impossibile arrabbiarsi con lui, perché con il suo campionario di giocate ti faceva capire che per lui eri ridicolo. Atteggiamento devastante per qualsiasi avversario!“.
Voltandosi per un attimo oggi, a pensare a quell’esperienza, cosa prova Daniele Balli?
“Solo un senso di soddisfazione e gratitudine. Sono riuscito a rendere costruttive pure le esperienze meno positive. Un percorso importante, per il quale sono sicuro di aver dato più del 100% e che mi ha consentito di fare del calcio un lavoro, aprendomi la strada per un futuro nel settore. Diversamente, considerando il mio essermi fermato presto negli studi, sarebbe stato molto più complicato oggi. Posso mettere a disposizione la mia esperienza per i portieri di domani“.
La soddisfazione di essere tra i primi 10 giocatori più presenti nella storia di una società centenaria.
“Motivo d’orgoglio, riguardo una maglia per cui ho dato tutto me stesso. Avere un posto degno di nota nella storia dell’Empoli ripaga i sacrifici e il tempo sottratto agli affetti, alla famiglia“.
Oggi Daniele Balli si occupa ancora di calcio oppure ha cambiato settore?
“Da 2 anni a questa parte ho ripreso a occuparmi di calcio, sto cercando di trovare la mia strada. Ho i miei hobby e li coltivo: tennis, padel e soprattutto giardinaggio, attività che mi rilassa moltissimo“.
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IL PROFILO.
Daniele Balli è nato a Firenze il 16 settembre 1967. Cresce calcisticamente nell’Empoli, nel ruolo di portiere. Fa parte della prima squadra in tre differenti periodi: nella seconda metà degli anni Ottanta, che vedono il club raggiungere per la prima volta la Serie A, in cui non riesce a debuttare; tra il 1991 e il 1997; tra il 2003 e il 2008. Nel frattempo aveva guadagnato la massima categoria tra i pali della Salernitana, altra debuttante storica nell’annata 1998-99. Con 211 presenze in gare di campionato, è il 10° giocatore più presente nella storia dell’Empoli. Nella sua carriera ha vestito inoltre la casacca di Trento, Mobilieri Ponsacco, Tempio, Ternana, Pistoiese, Nocerina, Pisa, Cerretese e Fucecchio. Conta 109 presenze in Serie A e 210 in B.
