Gianfranco Zola, ex fuoriclasse degli anni ’90 e 2000, affianca Matteo Marani alla presidenza della Lega Pro. Un incarico probante e ricco di difficoltà (giornaliere) da affrontare, per le continue segnalazioni dei club più piccoli che non riescono a sopravvivere. “Magic Box” racconta a Il Corriere dello Sport la situazione del calcio italiano sotto questo aspetto e le sue idee per migliorarla.
“L’abolizione del vincolo per le società, sui giocatori dai 14 ai 19 anni, sta creando enormi scompensi. Decine di società di Lega Pro e dilettantistiche ci scrivono quotidianamente per raccontarci le loro difficoltà finanziarie: sono a rischio estinzione e pure rapidamente. Tutte le società che investono sui giovani si ritrovano nella situazione di effettuare dei tagli, perché la valorizzazione dei ragazzi non porta più ricavi e non consente di proseguire. La proposta mia e del presidente Matteo Marani è quella di stimolare i club a puntare ulteriormente sui vivai, così da migliorare la sostenibilità. In tanti spendono parecchio raccogliendo poi briciole: una via può essere quella di concentrarsi sul territorio allo scopo di formare i giovani, alcuni dei quali possono puntare al professionismo“.
“L’abolizione del vincolo non è stata accompagnata dalla garanzia di una premialità: quando un giocatore dilettante diventava professionista, il premio di formazione consentiva di ottenere un ritorno economico. C’è un vuoto legislativo, che ha creato danni ingenti. Negli altri Paesi, il vincolo non c’è ma la federazione contribuisce a gestire gli impianti, a formare i tecnici. Qui tutto ha un costo. Ingaggiare un ragazzo straniero è più conveniente dal punto di vista fiscale. Tutti a criticare la mancanza dei giovani nel nostro calcio, e poi ci ritroviamo norme che limitano ulteriormente la loro formazione. La legge deve aiutare, non penalizzare“.