
Il portierone dell’Empoli Guglielmo Vicario, intervistato da La Gazzetta dello Sport, parla del suo momento positivo tra i pali azzurri
GESTO TECNICO. “La tripla parata contro la Roma? Gesto tecnico, istinto e posizione. Quando l’ho rivista mi sono sorpreso. La mia filosofia è sempre quella di crederci e puntare a obiettivi più importanti. Sono fiero del mio percorso. Mi sono definito un grande osservatore perché ho dovuto fare di necessità virtù, considerato il mio ruolo di dodicesimo in passato: crescere con gli occhi di chi vuole fare qualcosa, cercando di rubare ciò che gli altri reputi facciano meglio di te“.
FUTURO. “Il futuro è tutto da scrivere. Essere entrato nel giro della Nazionale? C’è Donnarumma, uno dei più forti al mondo: posso solo imparare. Senza tutto ciò che mi ha dato Empoli, non sarei il Vicario di oggi come atleta e persona. Ora c’è una salvezza da conquistare, fondamentale per noi e la società. Il talento è importante, però senza il lavoro la materia grezza è destinata a svanire“.
