(fonte: sito ufficiale Empoli Football Club)
UN PROGETTO PER IL SOCIALE. Al Centro Sportivo Monteboro dell’Empoli Football Club per lanciare tutti insieme un messaggio contro il razzismo e ogni forma di discriminazione attraverso la campagna “Keep Racism Out”. Emmanuel Gyasi protagonista dell’incontro con i ragazzi della Junior TIM Cup, il torneo di calcio a 7 promosso da Lega Serie A, TIM e Centro Sportivo Italiano. Il progetto educativo-sportivo coinvolge i giovani di tutta Italia in un torneo nazionale a cui si affiancano le iniziative a sostegno della campagna “Keep Racism Out” per contrastare ogni forma di discriminazione. Nella giornata di ieri, l’Empoli Football Club ha ospitato la seconda tappa della Junior TIM Cup | Keep Racism Out, il torneo giovanile di calcio a 7 promosso da Lega Serie A, TIM e Centro Sportivo Italiano, che quest’anno festeggia l’undicesima edizione. I rappresentanti del Club azzurro hanno accolto al Centro Sportivo Monteboro i ragazzi dell’Oratorio Santa Verdiana di Castelfiorentino e della Parrocchia San Giovanni Evangelista di Montelupo, che hanno potuto trascorrere una giornata indimenticabile a fianco di un grande protagonista della Serie A TIM.
GYASI PROTAGONISTA. A prendere parte all’incontro targato “Keep Racism Out”, la campagna volta a sensibilizzare i giovani e non solo sul fenomeno del razzismo e di ogni forma di discriminazione, è stato l’attaccante Emmanuel Gyasi, che ha raccontato ai ragazzi presenti la propria esperienza calcistica, sottolineando l’importanza del rispetto e della collaborazione nello sport come nella vita. I giovani atleti hanno quindi donato a Gyasi la maglia “1 di Noi”, simbolo della competizione JTC | KRO. Presenti all’appuntamento, a sottolineare la sinergia a cui si aspira tra sport di base e professionistico, anche i ragazzi del settore giovanile dell’Empoli Football Club. Fratellanza, cooperazione ed integrazione sono infatti i valori di cui lo sport in generale e la Junior TIM Cup | Keep Racism Out in particolare vogliono farsi portavoce, guidando le giovani generazioni in un percorso che metta accoglienza e fairplay sempre al primo posto.
LE PAROLE DELL’ATTACCANTE. “Il rispetto deve essere fondamentale e alla base di ogni rapporto – ha dichiarato il calciatore azzurro Emmanuel Gyasi –. Incontri come questo servono a stimolare i ragazzi su un tema di primaria importanza, a sensibilizzarli sull’argomento e ricordare loro che purtroppo anche al giorno d’oggi continuano a verificarsi episodi spiacevoli e che c’è ancora tanta strada da fare, con i genitori che devono essere i primi a dare la giusta educazione. Lo sport è unità e inclusione e quindi deve essere un simbolo determinante della lotta al razzismo e ad ogni genere di discriminazioni”. Tra coloro che hanno dialogato con i ragazzi dell’Oratorio Santa Verdiana e della Parrocchia San Giovanni Evangelista e stimolato la riflessione sulle tematiche del razzismo e della discriminazione, anche Alessia Puccini, Charity Project Manager del Club, Niccolò Zeppi, Presidente della sezione territoriale di Firenze dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Oumar Daffe, dell’Ufficio Corporate Social Responsibility di Lega Serie A, e Roberto Posarelli, Presidente del CSI Firenze.