D’Aversa, il punto di riferimento dell’Empoli in una stagione da montagne russe

Tra una prima parte di campionato sorprendente e un crollo verticale nel girone di ritorno, il mister ha dovuto ricorrere alla resilienza più che alla tattica

In una stagione segnata da alti e bassi, mister D’Aversa ha rappresentato una costante con determinazione e identità. Arrivato ad Empoli dopo l’amara parentesi di Lecce, terminata con l’esonero e una lunga squalifica, il tecnico ha cercato riscatto sia umano che professionale. Il suo approdo in Toscana era e viene visto con scetticismo da molti, ma non c’è molto di più da estrarre da una stagione complicatissima a livello di gestione degli infortuni.

Nella prima parte del campionato, l’Empoli ha sorpreso tutti, issandosi fino alla decima posizione in classifica. Un risultato eccezionale, raggiunto grazie a un lavoro meticoloso e alla costruzione di un’identità di gioco chiara e solida.

L’entusiasmo però ha presto lasciato spazio alla frustrazione: nel girone di ritorno è arrivata una lunga serie negativa, con ben venti gare senza vittorie, un crollo dovuto a una combinazione fatale di infortuni, carenze strutturali e un mercato invernale pressoché nullo.

L’immobilismo in sede di mercato non ha certo aiutato. In questo contesto, D’Aversa non ha mai alzato la voce. Ha preferito un silenzio carico di dignità, evitando polemiche e difendendo con coerenza il suo progetto tecnico. Anche nei momenti più bui, ha mantenuto saldo il suo credo tattico, nonostante le numerosissime assenze.

Con il ritorno in campo di giocatori fondamentali come Fazzini e Anjorin, si è rivista una squadra combattiva, pronta a lottare fino all’ultimo minuto. D’Aversa ha sicuramente commesso errori, come ogni allenatore, ma attribuirgli la crisi della squadra sarebbe un’ingiustizia.

Le dichiarazioni del direttore sportivo Roberto Gemmi non hanno convinto e hanno dato l’impressione di voler coprire una gestione carente. Ora, con solo due partite ancora da disputare, il futuro dell’Empoli e di D’Aversa resta appeso a un filo. La permanenza in Serie A è ancora possibile, seppur complicata. Ma se la salvezza dovesse arrivare, gran parte del merito andrà riconosciuto proprio al mister, che non ha mai smesso di crederci.

In questa stagione travagliata, Empoli ha trovato in D’Aversa un lavoratore silenzioso ma presente, capace di affrontare le difficoltà con coraggio e coerenza. Insomma, se c’è ancora speranza, è perché qualcuno, in mezzo alla tempesta, ha fatto da guida.

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