Mister Roberto D’Aversa evita di parlare apertamente di emergenza, probabilmente per mantenere alta la concentrazione della squadra. Un atteggiamento già evidenziato più volte durante questo periodo complicato, caratterizzato da numerosi infortuni.
La sua strategia appare comprensibile, considerando la giovane età del gruppo e la necessità di preservarne la fiducia. Tuttavia, è inevitabile nutrire qualche preoccupazione, soprattutto in una fase decisiva della stagione, in cui sarebbe fondamentale poter contare su tutti gli elementi migliori.
Il club toscano ha vissuto un campionato segnato dalla sfortuna, con diversi giocatori fermati da gravi infortuni. Pellegri, Haas e Sazonov hanno subito lesioni ai legamenti, mentre Solbakken è stato costretto a un intervento chirurgico alla spalla.
Anche Zurkowski non ha praticamente mai potuto dare il proprio contributo. A questi si aggiungono Viti e Maleh, alle prese con problemi al ginocchio, oltre a numerosi guai muscolari che hanno messo fuori gioco Ismajli, Fazzini e Anjorin. D’Aversa si è mostrato scettico sulla possibilità di recuperare qualcuno di loro in vista della sfida contro il Torino, mentre dalla società non trapelano aggiornamenti ufficiali. Un quadro di incertezza che costringe a vivere alla giornata, sperando in qualche recupero in extremis.
L’Empoli ha sempre affrontato la Serie A con una gestione attenta e senza eccessi economici, una filosofia che si è confermata anche in questa stagione, caratterizzata da un mercato senza investimenti significativi.
Se da un lato questo ha offerto spazio a giovani talenti, dall’altro ha reso più evidente la mancanza di alternative in momenti difficili come questo. Le ultime dieci partite saranno decisive per la lotta salvezza e recuperare qualche elemento potrebbe fare la differenza. La squadra e il tecnico hanno dimostrato carattere, anche se nell’ultima gara contro la Roma è mancato lo spirito giusto. Senza rinforzi dall’infermeria, il cammino verso la permanenza in Serie A rischia di trasformarsi in una salita quasi impossibile.