“Il brutto infortunio alla caviglia non è stato un buon momento, l’errore sapevo come gestirlo, l’infortunio no, perché non mi era mai capitato di farmi male sul serio. Soffrivo al pensiero di non poter riscattarmi nella partita immediatamente successiva a quella col Verona, e per chissà quanto tempo ancora”.
“Il rientro a Natale con la Lazio? Scelta tecnica, su spinta del preparatore dei portieri. Lì è cominciata davvero la mia stagione. Che mi lascia la certezza di poter essere un portiere di Serie A, dopo la fatica iniziale per abituami alla velocità di pensiero degli attaccanti, molto superiore a quella di chi gioca in B”.