Un punto che sa di rimonta ma anche di occasione mancata. L’Empoli impatta 2-2 in casa contro il Venezia in una sfida fondamentale per la corsa salvezza, andata in scena al Castellani proprio nel giorno di Pasqua.
I gol, tutti nella seconda frazione, hanno trasformato l’incontro in una vera altalena di emozioni. Fazzini apre le danze, il Venezia ribalta con Yeboah e Busio, ma Anjorin risponde con una rete spettacolare che evita la sconfitta.
Il primo tempo è stato tutt’altro che brillante per gli azzurri. La squadra ha fatto fatica a rendersi pericolosa, non riuscendo mai a centrare la porta avversaria. Al contrario, sono gli ospiti a spingere di più, rendendosi pericolosi in almeno un’occasione, sventata da una provvidenziale parata di Vasquez.
Nella ripresa cambia tutto. Dopo una bella giocata di Henderson, Fazzini trova il gol che infiamma i tifosi di casa, ma la gioia dura poco. Un’uscita sbagliata di Vásquez su calcio d’angolo regala il pareggio al Venezia, che poi approfitta di una disattenzione difensiva per passare addirittura in vantaggio. La confusione nella retroguardia azzurra costa cara e sembra la condanna ad un’amara sconfitta.
Ma dal nulla, arriva il colpo da campione di Anjorin, entrato a gara in corso. Il giocatore inglese, finora penalizzato dalle assenze e dagli infortuni, si costruisce da solo una rete di pregevole fattura che vale il 2-2 definitivo. Un gol che riaccende le speranze e salva il pomeriggio pasquale degli azzurri, evitando quello che sarebbe potuto diventare un tracollo sportivo.
Nonostante la rimonta, la prestazione resta sotto tono. L’Empoli è sembrato troppo spesso incerto e disattento, e l’approccio alla partita non è stato all’altezza dell’importanza della sfida. Ai punti, il Venezia avrebbe meritato qualcosa in più.
Resta però il segnale positivo: Anjorin ha dimostrato di poter essere una risorsa decisiva per il finale di stagione. Se il suo gol si rivelasse il turning point del campionato, questo pareggio potrebbe assumere un significato molto più profondo. Ora, testa al derby, con la consapevolezza che c’è ancora tanto da migliorare, ma anche qualcosa su cui costruire.